Antonia Martucci (è stata una delle vittime innocenti dell’eccidio di San Silviano compiuta dai tedeschi a Terracina in provincia di Latina l’8 aprile del 1944). Il suo assassinio fu l’epilogo della folle rappresaglia compiuta dai tedeschi nelle campagne intorno a Terracina (LT) nei giorni 7 e 8 aprile del 1944. Dopo aver assassinato il frate cappuccino Onorato Trani e un civile innocente di nome Domenico Marzullo il giorno precedente, l’8 aprile 1944 le forze di occupazione tedesche si accanirono sulla popolazione locale della zona di San Silviano torturando, devastando e incendiando abitazioni in cui erano convinti potessero trovare rifugio presunti partigiani o collaboratori delle forze alleate. Appena giunti presso l’abitazione di Antonia Martucci, le cui condizioni di salute erano compromesse da uno stato di pregressa paralisi degli arti, i nazisti aprirono il fuoco verso di lei facendola stramazzare a terra per poi colpirla ripetutamente con colpi di pugnale, tutto ciò a dimostrazione del totale disprezzo della vita umana e delle persone inermi. Lo stesso giorno nei paraggi venne assassinato anche Arturo Leccesi un’altra vittima della follia nazifascista.