Carlo De Angelis (nato a Terracina in provincia di Latina il 2 marzo 1880), è stato un politico e antifascista italiano. In possesso del diploma di maestro elementare egli esercitò principalmente le professioni di uomo politico e patrocinatore legale. Di forti ideali socialisti manifestati in epoca precedente lo scoppio della prima guerra mondiale collaborò scrivendo numerosi articoli con diversi giornali locali e del centro Italia. La sua attività politica ebbe inizio nel 1918 e nell’anno successivo fu eletto sindaco della città di Terracina con il Partito Socialista. Nel marzo del 1920 fu uno dei protagonisti della più grande sommossa avvenuta nella propria città natale contro il regime fascista, durante questi avvenimenti a Terracina si verificarono violenti tafferugli tra militanti socialisti e fascisti in cui vennero anche esplosi colpi di arma da fuoco che per fortuna non provocarono vittime. Tale evento costò a Carlo De Angelis un periodo di reclusione di circa quattro mesi. Dopo il periodo di detenzione si dimise dalla carica di sindaco in quanto venne chiamato dai vertici del Partito Socialista a svolgere propaganda politica in tutto il Lazio. In questo periodo fu un acceso sostenitore dell’occupazione delle terre da parte dei contadini, ma la sua notorietà crebbe anche tra la classe operaia tanto che nel 1921 fu eletto deputato nelle file socialiste. Durante la dittatura fascista fu costretto a ritirarsi a vita privata manifestando in più occasioni la sua avversione al regime senza però svolgere alcuna attività politica di rilievo. Dopo la liberazione fu nuovamente eletto sindaco della propria città ma svolse la sua attività politica in maniera breve poiché non venne rieletto. La mancata rielezione spinse Carlo De Angelis a prendere la decisione di dedicarsi principalmente alla professione legale pur mantenendo forti i propri ideali di uomo libero, morì il 15 luglio del 1956.