Giuseppe Di Vittorio (nato a Cerignola in provincia di Foggia l’11 agosto 1892), è stato un sindacalista, politico e antifascista italiano. Figlio di braccianti agricoli fu costretto anch’egli a lavorare nei campi fin da piccolo a causa della morte del padre, si avvicinò alle idee socialiste e a soli 15 anni fu tra i promotori del Circolo giovanile socialista di Cerignola. In gioventù si dedicò alle attività sindacali fino a che partecipò alla Prima Guerra Mondiale dove fu ferito nel 1916.Tornato a svolgere la funzione di sindacalista dopo la guerra Giuseppe Di Vittorio era molto apprezzato per il suo buonsenso e umanità sia dalla classe operaia e sia dai contadini, proprio per queste caratteristiche nel 1921 venne eletto deputato nelle file del Partito Socialista Italiano. Tre anni dopo la scissione di Livorno, nel 1924 decide di aderire al Partito Comunista Italiano dove rimarrà tutta la vita. Con l’avvento del fascismo in Italia vennero disciolti tutti i partiti e i sindacati, in questo clima Giuseppe Di Vittorio venne condannato dal tribunale speciale fascista a 12 anni di carcere. Riuscì a fuggire in Francia nel 1925, e successivamente dal 1928 al 1930 soggiornò in Unione Sovietica. Durante la guerra d’Etiopia organizzò tramite suoi emissari la guerriglia locale contro l’invasione fascista. Insieme ad altri antifascisti partecipò alla guerra civile spagnola contro il generale Francisco Franco, nella quale venne ferito. Nel 1937 diresse a Parigi un giornale antifascista che si espresse in maniera netta contro le leggi razziali fasciste antisemite, proprio nella capitale francese fu arrestato nel 1941 dai tedeschi su richiesta delle autorità italiane. In carcere ebbe modo di ritrovare il collega e amico Bruno Buozzi, insieme al quale fu poi trasferito in Germania, e da qui in Italia dove il regime fascista lo confinò nell’isola di Ventotene. Nel 1943 venne liberato dal governo Badoglio, e dopo la caduta del regime fascista svolse un intensa attività politica e sindacale fino alla sua morte avvenuta nel 1957 a Lecco.