Monumento alle vittime dell’eccidio di San Silviano

La Stele posta in prossimità della chiesa dedicata a San Silviano nel comune di Terracina (LT), è un monumento costruito nel 1994 per volere dell’Associazione Artiglieri in occasione del cinquantesimo anniversario dell’eccidio perpetrato dai nazisti tra il 7 e l’8 aprile del 1944 nei confronti di civili inermi. Posto all’interno di un terreno privato, è ben visibile poiché situato lungo la strada che conduce al vicino Santuario. Durante il secondo conflitto mondiale molti abitanti della città di Terracina furono sfollati in questa zona per sfuggire ai bombardamenti alleati e alla rappresaglia delle forze di occupazione naziste, le quali dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, consideravano gli italiani un popolo di traditori. La vicenda rimane tutt’ora mal ricostruita e le poche notizie, a volte discordanti, si basano su memorie orali tramandate e non su documenti ufficiali. Sembra che ad innescare le uccisioni di San Silviano fu la convinzione dei tedeschi che in questa zona fossero operative unità partigiane. La morte per ragioni oscure (forse un suicidio) di un maresciallo tedesco diede il via alla rappresaglia nei confronti degli abitanti della zona. Il 7 aprile durante un interrogatorio venne giustiziato un frate cappuccino di nome Onorato Trani detto “Padre Biagio” il quale era accusato di essere un partigiano in contatto con le forze alleate. Lo stesso giorno a perdere la vita per cause ancora da ricostruire fu Domenico Marzullo, un civile fucilato in località “Monticchio”. La strage trovò il suo epilogo il giorno successivo l’8 aprile in cui vennero trucidati Arturo Leccesi un mutilato della prima guerra mondiale, e Antonia Martucci, donna paralitica. La stele di San Silviano sia da monito per le future generazioni, perché comprendano che la libertà, frutto della lotta di liberazione contro il nazifascismo, è una conquista da tutelare ogni giorno affinché tali orrendi episodi non si ripetano mai più.