Onorato Trani

Onorato Trani (nato a Monte San Biagio in provincia di Latina nella contrada di Vallemarina il 23 maggio del 1912), conosciuto come “Padre Biagio”, è stato un frate cappuccino vittima dell’eccidio da parte di militari nazisti avvenuto a Terracina (LT) il 7 aprile 1944 nella valle di San Silviano. Figlio di pastori originari di Lenola (LT) era il settimo di dodici figli, a quattordici anni entra in seminario fino a che nel 1940 divenne sacerdote assumendo il nome di Biagio, in onore del santo protettore del suo paese natale. Terminati gli studi teologici viene assegnato nell’agosto del 1941 al santuario della Delibera di Terracina (LT) dove si distingue per la sua gentilezza e umiltà. Dopo il primo bombardamento di Terracina da parte degli Alleati, padre Biagio fu costretto ad abbandonare il convento della Delibera per rifugiarsi presso una dimora nella zona di San Silviano messa a disposizione da un benefattore del posto. In questo periodo padre Biagio oltre ad accudire la sua famiglia sparsa per i monti circostanti, si dedica anche agli sfollati che sempre più numerosi si assiepavano tra le montagne. Fu proprio il suo andirivieni tra i monti di Vallemarina e Terracina a insospettire il comando tedesco che lo scambiò per una spia, giunsero infatti delle informazioni che nei pressi di San Silviano c’erano dei partigiani e una radio nascosta con la quale comunicavano con gli Alleati. Mentre rincasa nei pressi del suo alloggio il 7 aprile 1944 padre Biagio venne catturato per essere interrogato, durante quegli istanti concitati la morte per cause oscure di un maresciallo nazista lo costringe a fuggire nell’area circostante insieme ad altre persone. Raggiunto in un uliveto da un altro soldato tedesco gli fu intimato di ritornare presso la dimora in cui doveva avvenire l’interrogatorio, durante il tragitto venne più volte percosso con il calcio del fucile dallo stesso soldato. Malconcio venne interrogato ma egli non riferì alcuna informazione, ma anzi tentò nuovamente la fuga, venne purtroppo raggiunto da tre colpi di fucile sparati dai tedeschi, padre Biagio si accascia agonizzante, ma come se non bastasse il soldato tedesco gli si avvicina per interrogarlo ancora, non avendo risposte alle sue domande gli sferrò un calcio di disprezzo. Padre Biagio venne lasciato morire di stenti e sofferenze in mezzo al fango, fu un’altra vittima inerme della folle violenza nazifascista.