Conoscere la storia e tramandarne la memoria è indispensabile per vivere consapevolmente nel presente ma ancor più per poter costruire responsabilmente il proprio futuro e quello delle generazioni successive.
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria.
Il nazifascismo fu il responsabile dello sterminio di decine di milioni di persone colpevoli di essere Ebrei, Zingari, Omosessuali, oppositori politici, portatori di handicap.
Una parte della popolazione si prestò allo sterminio per poter depredare i loro beni.
Fu un massacro pianificato scientificamente: campi di concentramento, carri bestiame dedicati per il loro trasporto, forni crematori e fosse comuni dopo averli denudati e privati della loro identità.
Furono spogliati in tutti i sensi, come a renderli non più esseri umani ma cose destinate alla distruzione.
Bambini, donne, anziani, uomini sterminati dai regimi fascisti italiani e nazisti tedeschi. Deportati, torturati e uccisi con la complicità di una parte della popolazione.
Un genocidio programmato nei dettagli, una macchia infamante che non sarà mai dimenticata.
Ed è molto grave che l’Italia, a differenza della Germania, non si è ancora fatta carico delle proprie responsabilità e non ha ancora fatto i conti con il passato fascista.
Non paghi di questo, oggi, i rigurgiti fascistoidi si fanno spazio e, con la complicità della indifferenza di una parte della popolazione corriamo il rischio di ripercorrere gli errori e orrori del passato.
Molti governanti, in Italia, sembra non colgano fino in fondo questo pericolo e non si oppongono come dovrebbero, per fare in modo che, tramite la legge, si blocchi in modo fermo il ritorno del fascismo.
Il neofascismo influenza i giovani col revisionismo e la menzogna, usa i social network per veicolare messaggi falsi e fuorvianti e nessuna istituzione interviene per chiudere questi siti menzogneri.
In questo periodo di crisi economica e sanitaria fanno presa gli slogan fascisti che inneggiano ai no mask e creano nuovi nemici dove incanalare rabbie e paure.
Lo straniero povero o in fuga da guerre e persecuzioni è il nuovo pericolo da cacciare via e spesso è considerato il nemico da aggredire o ammazzare.
I fascisti odierni sono identici a quelli del passato, non hanno proposte concrete per affrontare le crisi economiche, sociali e sanitarie, e quindi indirizzano il malcontento diffuso verso un nemico confezionato per l’occasione.
L’ ANPI fa muro contro questa protervia e mistificazione attraverso un dialogo costruttivo con le istituzioni, i partiti, i sindacati, le associazioni, i movimenti e la popolazione, affinché si rispetti la carta costituzionale e si ricacci indietro la minaccia di oscuro odio e violenza prima che sia troppo tardi.
L’ANPI provincia di Latina ripudia ogni forma di fascismo ed invita a collegarsi il 27 gennaio al sito Anpi Nazionale https://www.anpi.it/eventi/
Formia 26.01.2021