Sono passati 80 anni dal compimento dell’Eccidio di San Silviano, testimonianza del periodo più buio del nostro paese.
80 anni sono tanti perché pochissime persone sono ancora testimoni di quei giorni.
80 anni non sono poi tanto distanti, visto il pericolo sempre presente del ritorno di violenze e nazionalismi.
Le uccisioni e le stragi avvenute ad opera di nazisti e fascisti ci ricordano ogni giorno quanto è stato enorme il prezzo della Libertà.
Lo hanno pagato a Terracina e a Borgo Montenero le nostre vittime innocenti, così come lo ha pagato chi è morto combattendo contro la dittatura e l’occupazione.
Che siano 4 o 100 le vittime, nulla cambia.
La sofferenza e la disumanità di questi avvenimenti ci fa comprendere la ferocia dell’occupante e lo spessore materiale e morale di un regime nemico dei suoi stessi concittadini.
80 anni dopo, invitiamo a non dimenticare Padre Biagio, Domenico Marzullo, Arturo Leccesi ed Antonia Martucci.
È importante impegnarsi ogni giorno nella costruzione di una narrazione storica che tenga chiari e presenti gli avvenimenti fino ad ora “sotterrati”.
Una narrazione che chiarisca le “responsabilità” con cui la nostra città deve ancora fare i conti.
Che insegni ai giovani a diventare cittadini attivi e leali.
Perché si senta forte la scelta antifascista di ogni cittadino contro negazionismi e tentativi di cancellare la memoria.
Commemorarli e onorarli è un atto dovuto.
Venite e portate un fiore…